Categoria: PENSARE
L'ANIMALE CHE MI PORTO DENTRO
Un romanzo da consigliare ai miei amici maschi (anche non meridionali).
Al posto di una recensione ne riporto una pagina, la numero 219:
" Sono nato già così. Per tutta la vita ho cercato di separare le due parti, di far prevalere l'individuo ripetto al genere, a alla fine dinunanfatica enorme e fallimentare, mi sonon rassegnato a tornare come ero a undici anni. Non ho risolto nulla, ho aggiunto e mischiato, aumentato le contraddizioni, ma forse era tutto quello che potevo fare. Non ho lasciato campo libero all'animale, ho provato a recintarlo o addormentarlo, addomesticarlo o affamarlo; qualcosa ho ottenuto, ma pian piano che gli anni passavano ho dovuto accettare che potevo solo ottenere di non esserne del tutto sconfitto - ma non vincerlo.
Il maschio che sono stato ha combattuto contro l'ossessione del sesso, dei corpi femminili, contro il ricatto sessuale e la virilità; ha combattuto contro la violenza che aveva nella testa, nelle mani , nei piedi. Ha costruito tutti gli altri mondo possibili e ha creduto di costruire un argine definitivo con la vita culturale. E' lo stesso cammino che ha provato a fare Nino Sarratore e Michael Corleone, qualsiasi maschio che abbia avuto consapevolezza. Ho messo in scena il conflitto, a beneficio del pubblico che mi osservava, soprattuto del pubblico femminile - cvome mi rimproverebbe Elaine Blair. Ma nella sostanza le due parti di me, quella involuta e quella evoluta, hanno convissuto bene. Anzi, si sono fatte compagnia.
Non ho soltanto intrapreso il cammino della diversità, come ho sempre creduto, ma accanto, in parallelo, ho intrapreso il cammino per soddisfare quello che la comunità si aspettava da me.
Alla fine, io sono questo: un maschio intellettuale sentimentale meridionale. Dove dentimentale e meridionale sono un luogo della mente, non una funzione storica o geografica."