No Other Land
Documentario, durata 96 minuti, un documento straordinario di denuncia delle demolizioni volute da Israele in alcuni villaggi
della Cisgiordania.
Un film di Yuval Abraham, Basel Adra, Hamdan Ballal, Rachel Szor. Produzione Palestina, Norvegia 2024.
La storia di amicizia tra l'attivista palestinese Basel e il giornalista israeliano Yuval. Su MyMovies.it questa recensione di Raffaella Giancristofaro
"Masafer Yatta è un agglomerato di venti villaggi al confine sud della Cisgiordania. In questa comunità,
che si regge su un'economia di tipo agricolo, alcuni villaggi sono così antichi che conservano ancora
alcune grotte, tuttora abitate. Purtroppo, perché le nuove case edificate vengono sistematicamente
distrutte dalle ruspe.
Il primo ricordo di Basel Adra, che qui è nato nel 1996, è l'arresto di suo padre,
mentre protestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, che di quel territorio sostiene di aver
diritto di fare zona di addestramento militare. Una violenza che va avanti da decenni, e che Basel e altri
hanno iniziato a filmare autonomamente, a rischio della propria vita. Per mostrare al resto del mondo,
tramite quelle testimonianze video strazianti e inequivocabili, l'ingiustizia e l'oppressione che
continuano a subire.
Anche Yuval Abraham, giornalista israeliano e amico di Basel, scrive delle
demolizioni, sperando di attirare l'attenzione, dentro e fuori la sua nazione. Ma mentre gli israeliani
possono muoversi liberamente, gli abitanti di Masafer Yatta non possono lasciare la Cisgiordania. "Non
abbiamo un altro posto dove andare", dice una vicina di Basel, "soffriamo così perché è la nostra terra".
No Other Land è stato girato da un collettivo di quattro registi: i già citati Basel Adra e Yuval Abraham,
più il palestinese Hamdam Ballal, amico di Basel, e Rachel Szor, regista israeliana con base a
Gerusalemme.
Le loro riprese si estendono tra l'estate del 2019 e ottobre 2023. Si sono concluse quindi a ridosso
dell'attacco di Hamas e della conseguente reazione israeliana, ancora in corso al momento in cui
scriviamo. Ma il film, seguendo i ricordi di Basel, incorpora molti video registrati precedentemente da lui
o da persone a lui vicine, con telefoni cellulari e piccole videocamere. è un repertorio impressionante, mai visto prima, di azioni repressive ai danni di una comunità inerme che trova i modi per resistere, ricostruire, non reagire con la violenza. Ha un valore altissimo di testimonianza No Other Land, anche
retrospettiva. Si accumulano nel film sequenze "rubate", non programmate ma dettate dall'agenda
militare: qualcuno corre con una camera in mano, per assicurare le prove di un sopruso e cercare al
tempo stesso di schivare i proiettili. È quasi sempre Basel, a correre, col fiato corto e l'adrenalina di chi
sa di mettere a rischio la propria vita. È l'immagine stessa, lo stilema, del caos e della violenza che il
conflitto israelo-palestinese continuano a propagare da decenni.
Alle riprese delle demolizioni e delle incursioni militari sul territorio il film alterna stilemi narrativi
semplici: momenti di re-enactement, riflessione condivisa tra Basel e Yuval, situazioni domestiche,
pasti condivisi, le pause prima di addormentarsi, sempre in allerta per una possibile incursione di mezzi
cingolati e truppe armate. Il semplice contrasto, paradossale, tra le esistenze di questi due coetanei e la
forza - o forse meglio sarebbe dire la capacità - d'immedesimazione fa tutto il resto, al di qua dello
schermo ("come ti sentiresti se distruggessero casa tua?" chiede Yuval in ebraico ai connazionali
incursori).
L'immedesimazione è ciò che in cui sperano i due amici e colleghi, e i loro due co-registi:
continuare a mostrare, scrivere, testimoniare, per provocare in una reazione, oltre la commozione.
Perché chi guarda possa sentirsi chiamato in causa. Per cambiare le cose.
Tra i molti premi raccolti
lungo il 2024, No Other Land ha vinto l' Audience Award e il Panorama Documentary Award alla
Berlinale ed è stato votato Miglior documentario europeo agli EFA 2024. È in shortlist nella categoria
documentari agli Academy Awards 2025.