Categoria: PENSARE
L'OSSESSIONE DELLA MEMORIA. BARTALI E IL SALVATAGGIO DEGLI EBREI: UNA STORIA INVENTATA
Marco Pivato - Stefano Pivato, L'ossessione della memoria. Bartali e il salvataggio degli ebrei: una storia inventata, Castelvecchi Lit Edizioni,  2021, pp. 100

Un saggio sull'infatuazione sociale della memoria a scapito della storia, col risultato di non ricordare più le cose importanti ma quelle inventate. E' l'uso pubblico della memoria, dopo quello della storia.
Uno storico accademico, Stefano Pivato, che ci ha abituato a volumetti agili e pregnanti come Vuoti di memoria (Laterza 2007) in cui si denuncia la mancata conoscenza del passato da parte dei giovani e un giornalista scientifico, Marco Pivato, impegnato nella divulgazione ma investigando "scientificamente" sui fatti, ci aiutano con questo aureo lbretto a capire come sia stato possibile costruire, e accreditare come "verità", la leggenda del campione ciclista buono che porta, da Firenze ad Assisi, nei tubi del telaio della sua bicicletta i documenti necessari a salvare centinaia di ebrei dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti, e passa indenne i vari posti di blocco tedeschi perchè "campione ciclista in allenamento".  Si tratta di una leggenda, facile diffondersi in quanto favorisce l'altra, largamente diffusa, degli "italiani brava gente" (F: Focardi, Il cattivo tedesco e il bravo italiano, Laterza 2013)
Come viene costruita passo dopo passo la leggenda di Bartali è raccontata nelle ultime trenta pagine, dalle quali emerge la potenza del "sentito dire" che crescendo diventa addirittura "testimonianza". Così, Angelina Magnotta, dirigente scolastica di un istituto superiore di Firenze, tornando nel 2005 da uno stage allo Yad Vashem di Gerusalemme si convince che Gino Bartali deve essere inserito nel Giardino dei Giusti; infatti l'anno successivo inoltra la relativa domanda allegando la documentazione che è riuscita a recuperare; ma lo Yad Vashem rigetta la richiesta non ritenendo sufficiente la stessa documentazione. La leggenda, tuttavia, in Italia cresce. Il lievito sono le "giornate della memoria", con la loro inevitabile dose di falsa retorica. Così la Magnotta nel 2013 ripresenta la domanda che stavolta viene accolta e Bartali finalmente diventa ufficialmente uno dei Giusti, al pari di Giorgio Perlasca. E ancora oggi nonostante le esplicite riserve in proposito di storici esperti della materia come Michele Sarfatti, Gadi Luzzatto Voghera, Simon Levis Sullam, lo Yad Vashem accredita la leggenda.
Nella settanta pagine precedenti gli autori spiegano efficacemente le ragioni della diffusione del mito di Bartali analizzando nei suoi aspetti scientifici e sociologici il rapporto tra storia e memoria nella attuale società.
Presentismo e ruolo di social network e talk show  hanno azzerato nel nostro tempo l'abitudine alla riflessione, allo studio, a quella memoria necessaria a costruire nessi e nuove conoscenze, esaltando quella usata  per inventare soluzioni finte  a problemi complessi e/o mitologie buone a far crescere il consenso verso certa politica.