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LUTZ KLINKHAMMER - ALESSANDRO PORTELLI, LA FIERA DELLE FALSITA'. Via Rasella, le Fosse Ardeatine, la distorsione della memoria
LUTZ KLINKHAMMER - ALESSANDRO PORTELLI, LA FIERA DELLE FALSITA'. Via Rasella, le Fosse Ardeatine, la distorsione della memoria, Donzelli Editore, 2024.

Il 24 marzo 1944 i nazisti che occupavano Roma uccisero 335 persone nelle cave di pozzolana sulla via Ardeatina, che da allora sono conosciute come "Fosse Ardeatine". Fu la reazione all'attentato partigiano di via Rasella in cui furono uccise 33 SS. Dal giorno dopo fino ad oggi si sono "addensati miti, racconti sbagliati, leggende, falsificazioni, errori, menzogne" (p.7). Questo piccolo libro è scritto a quattro mani da due storici che hanno approfondito la questione da ogni punto di vista. Klinkhammer mette subito le carte in tavola: "fino ai giorni nostri si sfidano due interpretazioni contrastanti: una che rivendica il carattere militare e la legittimità dell'azione di chi, in quanto rappresentante del movimento di Resistenza, aveva messo la bomba contro le forze di occupazione, e un'altra che ritiene i partigiani-gappisti a via Rasella responsabili della morte della 335 vittime delle Fosse Ardeatine." (p.19)  Perché si dovevano presentare e autoaccusarsi, perché l'attentato era inutile tanto stavano arrivando gli Alleati, perché in fondo la guerra prevede il diritto di rappresaglia ecc. ecc. La verità - sostiene lo storico tedesco nell'Introduzione - sta a ben vedere nel fatto che dal 1945, ogni anno, la Repubblica Italiana commemora le vittime delle Fosse Ardeatine dando legittimità politica alla Resistenza. "E non è un caso se Giulio Andreotti nel 1968 collegò l'eccidio delle Ardeatine non con via Rasella bensì con la 'marcia su Roma' del 1922 e con la presa del potere di Hitler in Germania ne 1933." (p. 20)
Questo nell'Introduzione.

Il dialogo tra i due storici si snoda, invece, per l'intero libro da p. 25 a p. 143. I temi affrontati sono quelli che già erano stati sezionati da Portelli nel suo L'ordine è già stato eseguito pubblicato da Donzelli nel 1999, qui meglio spiegati in tutte le loro sezioni dalle integrazioni di Klinkhammer. La lettura è resa anche maggiormente piacevole e interessante dal dialogare tra i due. Il dialogo inizia chiedendosi "Perché l'importanza delle Fosse Ardeatine?" e continua affrontando cosa fu a Roma 'città aperta', città del Vaticano, l'esercizio del potere dell'occupante nazista e con questo la domanda di legittimità della Resistenza e della rappresaglia. Inevitabile la questione della violenza, dei bombardamenti Alleati che una falsa memoria attribuisce ai tedeschi e dei tedeschi occupanti e dei gappisti partigiani resistenti. Il dibattito tra i due storici cerca di venire a capo di stereotipi e distorsioni della memoria fino a cercare le radici anche del mito del "tedesco buono" nato - ricorda Klinkhammer - nel fatto che ci furono nelle fila della Wermacht anche dei disertori (in Italia pare 10.000).

Il libro è recensito da Umberto Gentiloni nel numero del 24 marzo 2024 di Robinson-il settimanale culturale de La Repubblica.