Categoria: LEGGERE
Marco Cosentino, Domenico Dodaro, Luigi Panella - I fantasmi dell'Impero, Sellerio 2017, pp.537, € 15,00

Che il colonialismo italiano non sia stato un colonialismo diverso dagli altri, rispettoso dei popoli colonizzati, come per qualche decennio ci ha fatto credere la vulgata degli «italiani brava gente» e del fascismo «dittatura all’acqua di rose», ormai è un fatto acclarato. Il 5 maggio 1936 Mussolini annunciava la conquista dell’Etiopia urlando al popolo che “l’Italia ha finalmente il suo Impero”. Viceré fu nominato il generale Rodolfo Graziani, che si distinse per il suo governo dispotico e spietato con un uso massiccio dei gas asfissianti, già utilizzati durante la conquista. Esemplare fu la rappresaglia ordinata a seguito dell’attentato che il 19 febbraio 1937 fu organizzato contro di lui: nei mesi successivi furono passati per le armi più di 2500 civili, oltre alle migliaia tradotti nei campi di concentramento; famigerata è rimasta la strage del clero copto del monastero di Debra Libanòs.
Cosentino, Dodaro e Panella non sono storici; il loro non è un libro di storia, ma un romanzo, un romanzo ambientato nell’Etiopia del 1937.  Protagonista del racconto è il colonnello Bernardi, magistrato militare inviato in Etiopia a indagare su supposti crimini di guerra perpetrati da tale Corvo. Ma protagonista autentico è l’ambiente in cui si trova ad agire Bernardi, in mezzo alle rivalità tra camicie nere ed esercito regolare, tra nefandezze delle une e dell’altro.  Gli autori ci fanno conoscere il profondo razzismo degli italiani nei confronti degli etiopi, i quali vengono massacrati con ogni mezzo; se donne non prima di averle usate e abusate. E ci fanno conoscere anche la reazione vendicativa  di pari violenza dei partigiani etiopi,  gli arbegnoc.
Un romanzo nel quale i personaggi si moltiplicano e si muovono secondo fini che Bernardi scopre poco a poco, mescolando intrighi politici e delinquenza comune, guerriglia partigiana e sottili azioni diplomatiche.
Certamente potrebbe essere, magari sarà, il soggetto di un bel film.
Intanto, leggendo il romanzo veniamo a conoscenza dell’aspetto più violento e abietto del colonialismo, quello ordinario.