Categoria: LEGGERE
DOMANI INTERROGO
GAJA CENCIARELLI, DOMANI INTERROGO, MARSILIO, 2022, pp. 226 

La scuola pubblica quando non c'è ti manca come l'aria, ma quando c'è ti cambia la vita anche se stai in una periferia romana. A Rebibbia, dove Gaja Cenciarelli insegna Lingua e Letteratura inglese in un liceo. La Quinta B è la classe dove insegna. Li deve preparare all'Esame di Stato, la "Maturità", come si continua a chiamarlo. La Commissione d'esame è composta dal presidente,  tre docenti interni e tre esterni. Non si sa quali saranno le materie degli esterni. Gli studenti hanno paura che "inglese" sia esterno, giacché la Cenciarelli ormai la conoscono, hanno imparato cosa bisogna sapere assolutamente, hanno imparato quando s'incazza e perché, insomma sanno come prenderla.

L'autrice scrive un romanzo bello, che ti fa stare in classe, con le ragazze e i ragazzi, impari a conoscerli tutte e tutti.
Fin dall'inizio sappiamo cosa faranno da grandi, usciti dal Liceo. L'autrice trova il modo di dircelo, parlando d'altro.
Il rischio di un romanzo come questo è l'effetto "Cuore". De Amicis è sempre dietro l'angolo. Invece Cenciarelli scrive un romanzo di formazione, delle ragazza e dei ragazzi, ma anche e soprattutto sua, di lei. 
Non solo la storia di come e quanto sono cresciuti; ragazzi e ragazze che hanno letto solo Cinquanta sfumature di grigio e quando lei gli parla dei grandi autori: "Alfieri legato alla sedia, Leopardi chino sui libri, Foscolo esiliato, Pavese suicida, l'amore e l'esilio di Joyce e Beckett. Ma lo sapete che vita hanno fatto gli scrittori per consegnarvi pagine di letteratura e rendere immortali anche voi?" Daniele chiede: "A pressore', ma questi erano famosi in vita?" e lei deve rispondere di no, tranne qualche eccezione. E Daniele aggiunge: "E allora, scusi, eh, pressore', ma se permette 'sti cazzi che io scrivo un capolavoro poi faccio 'na vita de merda!".

Un romanzo scritto usando spesso il linguaggio della periferia romana, dei miei ragazzi e  delle mie ragazze a cui è dedicato il libro assieme alla scuola, che mi ha salvato e mi salva, ogni giorno.